Ciao mondo!!

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RiGaNò.. X sEmPrE UnO dI NoI!!!!

Strane cose le influenze. Arrivano, ti mandano in coma, vai a letto e poi a metà notte ti svegli senza averci più la minima voglia di dormire. E allora cosa si fa? La passatina in bagno, la tisana così tanto per buttare giù uno scaldabudella in quest’invernaccio, e il computer. A giro senza costrutto per i soliti siti. Su fiorentina.it ci sono due righe.

"Ex viola: bomber Riganò raggiunge Mondonico alla Cremonese. L’ex viola Christian Riganò è oggi passato dalla Ternana alla Cremonese a titolo definitivo. A Cremona ritroverà Emiliano Mondonico."

Io, quando vedo quel nome, Cristian Riganò, ho come una sequenza fissa. Un film, con tutti i relativi fotogrammi che mi scorrono negli occhi, uno dopo l’altro. La TV bretone che, nel bungalow dove mi trovavo in vacanza, annuncia, nella lingua locale, il fallimento della Fiorentina cecchigoriana. La telefonata di mio fratello, due settimane dopo, che mi parla della C2, dell’acquisto dei Della Valle. Le cose che mi si agitavano in testa mentre, lontano, in capo al mondo, facevo finta di niente; e poi, una volta ristabilito un collegamento internet, la notizia dell’acquisto di Christian Riganò, il superbomber del Taranto, quello che ha fatto sognare a suon di gol una delle tifoserie più accanite d’Italia fino allo spareggio per la serie B. La serie B. Quella dove l’ultima Fiorentina del Cotonato era caduta con ignominia; ora sembrava un miraggio lontano anche quella.

L’unico contatto con la Fiorentina, dall’estremo nord della Francia dove abitavo, era un computer con uno di quei biechi collegamenti a forfait, 50 ore mensili, sforate le quali si pagavano cifre immonde. Per la Fiorentina altro che sforare; solo la domenica stavo su fiorentina.it per ore a seguire la "diretta testuale", l’unico modo che avevo per seguire la partita. Christian Riganò. Rigagol. A Firenze ci sono stati solo due casi, finora, di cognome abbreviato unito a "gol"; uno è Batigol, l’altro l’ho appena detto. Toni, cui non importava abbreviare il cognome perché ce lo ha già corto di suo, non è mai stato "Tonigol". Gilardino ancora deve diventare Gilagol, anche se le premesse ci sono tutte quante.

Christian Riganò da Lipari, isole Eolie, come il professor Franco Scoglio. Strane razze, gli isolani. Un marcantonio con un aspetto e un fisico da muratore, perché il muratore lo aveva fatto sul serio. Nulla dei ragazzini rileccati che si vedono oggi sui campi, con fascettine sulla fronte, testoline rasate, tatuaggi e tutto il resto. Riganò i capelli ce li aveva belli lunghi, e lungo quel suo naso importante, quella sua faccia da testate ne’ denti e quel senso del gol che dev’essere fatto comunque, bello, brutto, di sghimbescio, al volo, di testa, di anca, di ogni cosa. Avesse potuto, i gol li avrebbe fatti anche di stomaco e di pancreas, anche se nella testa qualcosa mi dice che ogni suo gol è stato fatto con un altro organo che si chiama cuore.

E quanti ne fece, in quell’anno di C2 che a volte, suonerà strano ma è così, mi trovo a rimpiangere. Ci ha fatto bene quell’annata proletaria, di radici, di cazzotti e di Gualdi Tadini. Trenta gol fatti da un ex muratore, la cavalcata trionfale in C1 poi diventata all’improvviso serie B grazie alla cattiva coscienza del palazzo. E anche in serie B, di gol ne fece ventiquattro. Esordì in serie A a trent’anni suonati, dopo averne viste di tutte; un infortunio alla prima giornata lo tolse di mezzo per buona parte del campionato. E mi chiedo se non ci fosse stato, quell’infortunio maledetto. Me lo chiedo, perché qualche anno dopo, in un Messina disastrato e in procinto di scomparire persino dalla geografia del calcio, com’era successo a noi o quasi, di goal in serie A ne mise a segno diciannove. Due persino alla Fiorentina, in un match inutile, col Messina già abbondantemente retrocesso; ma Rigagol ci fece vedere di che pasta era fatto, una pasta di Viola nell’anima. Una persona e un giocatore che non si vedono più a giro, e che forse non si vedranno mai più.

Giocava, in quella Fiorentina di C2, assieme a uno che pochi mesi prima era a fare il mondiale con la Nazionale, e ora si addannava a Agliana, a Imola, a Gubbio: si chiamava Angelo Di Livio. Giocava assieme ad altra gente che proprio malvagia non doveva essere, se poi ce la siamo ritrovata come Ariatti o come Quagliarella. Giocava assieme agli Andreotti, agli Ivan e ai Bismark, quello del favoloso goal di Rimini, finito poi a Borgo San Lorenzo dopo essere passato per una coppa UEFA giocata in Svizzera. Giocava e segnava, e io, da lassù, non potevo mai sentire il Guetta che berciava "gooooooool" quando la metteva dentro; potevo solo immaginarmelo.

Ma c’ero allo stadio, dopo essermi sciroppato ore e ore di treno per scendere a Firenze, il giorno in cui Riganò ha vestito l’ultima volta la maglia Viola, quella specie di spareggio col Brescia il 31 maggio 2005. Quella partita che poi fu messa sotto accusa per quella farsa di "Calciopoli". Entrò, e mise anche a segno un gol. E’ stato, quel suo ultimo gol, l’unico che ho visto coi miei occhi. Un gol bruttissimo. Me lo terrò dentro finché campo.

Poi Rigagol comincia di nuovo a peregrinare. Empoli per restare vicino a Firenze, Messina, la Levante di Valencia. Nonostante i diciannove gol fatti con una compagine di scalzi e gnudi come il Messina (e anche lì un grave infortunio gli aveva impedito di giocare per mesi), non è, si dice, "giocatore da grande squadra". Troppo Riganò, troppo muratore, troppo naso, troppa polvere, troppo sudore da lavoratore. Giocatore da squadre ultime in classifica o roba del genere, dove però si permette di mettere a segno triplette intere; con la Levante ne rifila una all’Almeria, la squadra che poi ci darà Felipe Melo. Poi di nuovo in Italia, come me. Si torna a casa. Va al Siena per restare in Toscana, a Terni non gioca nemmeno una partita e ora eccolo approdare a Cremona, a trentacinque anni, ché questo è il gioco più bello del mondo e bisogna giocarlo. Facendo gol. E lui li fa, i gol, accidenti se li fa. Fin da quando giocava nel Terme San Calogero.

C’è chi lo ha visto, lo scorso anno quando la Fiorentina si è qualificata per la Champions’ League, a giro vicino allo stadio con un bandierone Viola a festeggiare come un tifoso qualsiasi, ché Riganò è uno di noi. Di sicuro l’ho visto io alla panineria "Dogali" del Viale Malta dirmi, una volta, che era meglio farmi un cappotto mentre addentavo la terza schiaccina con la pancetta. Un sorrisone e una battuta fra gente in un bar. Cristian Riganò, per me, è qualcosa di più e di diverso da una "bandiera": è di quelle persone che, a quarant’anni, te le ritroverai a giocare magari di nuovo nel Terme San Calogero, con l’anima di un ragazzino. Dovrebbero essere loro le bandiere di questo sport. Loro e basta.

Nel frattempo, poiché ho la fidanzata a Piacenza, prima o poi lo faccio. Ci vado spesso, per forza di cose, a Piacenza; e Cremona dista solo una quarantina di chilometri. Almeno un’altra volta "Riga Riga Riga Rigagoool" lo voglio urlare; poi, nella remotissima ipotesi che ci si veda e ci si riconosca, a ognuno il suo. S’anderà a i’ bàrre. Io sono il Riganò dei panini, in quello non può battermi.

Riccardo Venturi

 

P.S. io posso solo aggiungere grazie riga!! il gruppo sesto non smetterà mai di sostenerti!

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QuEsTo SoNo Io!!!! MiLlE VeRsIoNi Di Me!!!!! Di NuOvO TuTtO X VoI!!!

QUESTO SONO IO! MILLE VERSIONI DI ME..! LUOGHI.. CASE… VIAGGI.. MILLE E MILLE DESTINAZIONI.. EMOZIONI.. PIANTI.. SORRISI.. SPERANZE.. GIOIE.. DOLORI.. ALLEGRIA..SPIRITO.. ANIMA.. ME STESSO.. RACCHIUSO IN ALTRI MILLE ME! SONO PAZZO DA RINCHIUDERE.. E QUESTE SONO LE MIE REGOLE! FACCIO SEMPRE E SOLO AMODO MIO.. SE NON TI è CHIARO QUESTO SONO IO!
TUTTO QUELLO CHE C’è.. CHE NON C’è.. GASSSSSSSSEEEEEEEE! MILLE MASCHERE.. MILLE VITE.. MILLE INCOGNITE.. MILLE GIOIE.. MILLE DELUSIONI.. MILLE AMICI.. MILLE AMORI… MILLE GENITORI IMPROVVISATI.. MILLE SOGNI.. ZERO RIMPIANTI! MILLE CITTà.. MILLE BUGIE.. MILLE VERITà.. CREDO IN ME STESSO… CREDO NELLE MIE POTENZIALITà.. CREDO NELLA FELICITà ETERNA.. OTTIMISMO! ALLEGRIA! SORRISI! MALINCONIA… DEPRESSIONE MOMENTANEA.. RABBIA.. FURIA.. IMMENSA BONTà!
EGOGENTRISMO… TESTARDAGGINE ALLO STATO PURO.. SINCERO.. AMO LA SINCERITà… LA GIUSTIZIA.. L’UGUAGLIANZA.. ENERGICO AL MILLE X 1000..
MOLLARE MAI… CREDO SEMPRE IN CIò CHE FACCIO! SONO STRONZO… GENTILE… BUONO… COMPLICATO.. SERIO ED IMPEGNATO… VOGLIO COMANDARE! GRAFICO.. IMPRENDITORE.. BALLERINO… AMICO.. GIUDICE…
DICO SEMPRE CIò CHE PENSO… IDEALISTA.. IRRAZZIONALE.. FOLLEMENTE AMANTE DEL PERICOLO.. DELLE SENSAZIONI FORTI.. DELLE NOVITà.. NON C’è TERREMOTO CHE MI DIA PREOCCUPAZIONE… SPESSO CADO… MA MI RIALZO… DA SOLO.. GRAZIE A QUALCUNO… MA SEMPRE IN PIEDI RIMANGO… REGOLE ZERO.. PENSO AL PASSATO.. VIVO IL PRESENTE.. E MI ASPETTO IL MEGLIO DAL FUTURO…
IL CIELO SOPRA DI ME.. IL SOLE.. LE STELLE.. LA LUNA.. MILLE VITE.. MILLE TI VOGLIO BENE.. MILLE BACI.. MILLE EMOZIONI.. MILLE SENSAZIONI.. MILLE COMPLICITà.. UN SOLO AMORE..
DOLORI IMMENSI… CUORI SPEZZATI.. LACRIME.. CHIUDERSI IN SE STESSI,. .. MAI MOSTRARE IL LATO DEBOLE AL NEMICO.. SEMPRE IN PRIMA LINEA…
NATURA.. VITA.. IL MONDO.. L’UNIVERSO… TUTTO CIò CHE CI CIRCONDA.. RIVIVO NEGLI OCCHI DI CHI è FELICE.. DENTRO ALBERI SECOLARI.. DENTRO IL SOLECHE ILLUMINA LA MIA STRADA.. MILLE VIAGGI.. MILLE DESTUINAZIONI.. MILLE CIVILTà.. MILLE LINGUE… MILLE STRADE… MILLE PERCORSI.. DA SOLO.. IN COMPAGNIA… PIONIERE DI IDEE GIUSTE.. VIVO SEMPRE SUL FILO DEL RASOIO!
NON VADO MAI CONTRO I MIEI PRINCIPI… E QUESTO A VOLTE VA CONTRO I MIEI INTERESSI..! CHI SE NE FREGA! MAI FARE UN PASSO INDIETRO… MILLE SCUSE.. MILLE TRAGUARDI.. MILLE RINUNCIE.. NESSUN PENTIMENTO! FACCIO SEMPRE CIò CHE RITENGO GIUSTO! NEL BENE E NEL MALE…
PAZIENZA ZEROOOOOOOOOO! MEGLIO CHE NN PERDO IL CONTROLLO… MILLE ILLUSIONI… MILLE IDEE.. MILLE CAUSE.. MILLE MULTE…MILLE… E MILLE.. ME…
CAMMINARE.. CORRERE.. VOLARE… CANTARE.. DA SOLO.. SOTTO LA DOCCIA.. PER STRADA.. UBRIACO.. FUMO.. LA DANZA.. I CONCERTI.. LIGABUE… IL ROCK..
INGUARIBILE PAZZO… SORRISO COSTANTE.. MASCHERO L’INFELICITà… CRITICO AL MASSIMO.. INCONTENTABILE… SEMPRE ALLA RICERCA DI QUALCOSA DI NUOVO.. ARIETE! ARIETE! ARIETE! SOLE, LUNA.. MARTE… PLUTONE.. SATURNO… UN PICCOLO ARIETE.. UN GIOVANE CLAUDIO… UN VECCHIO QUERCIOLI.. INCOMPRENSIONI!
COINVOLGIMENTO TOTALE.. QUANDO C’è QUALCOSA CHE MI STA A CUORE.. A RISCHIO DI TUTTO!
CUCINARE.. DOLCI… PIZZE.. RISTORNATI.. DISCOTECHE… UOVA.. FARINA.. LATTE BURRO… TUTTO.. MORBIDO.. DURO.. SENSIBILE.. STRONZO… SIMPATICO.. INBECILLE… FIORENTINO… BUONO? ASCOLTO.. LEGGO.. IMPARO.. MA NN DAI MIE SBAGLI…HO LA TESTA DURA..
ADRENALINA PURA… MI ESALTO FACILEMNTE.. C’è CHI MI CAPISCE.. CHI MI CONSIDERA UN’AMICO.. CHI MI ODIA.. CHI MI VORREBBE UCCIDERE.. CHI MI VUOLE BENE.. CHI MI STIMA.. CHI NON ACCETTERà MAI QUELLO CHE SONO.. INVIDIA? INFERIORITà? A ME NON INTERESSA.. IO VIVO NEL DISORDINE… NELLA MIA OASI DI TRANQUILLITà… MI RIFUGUIO SEMPRE NEI MIEI SOGNI.. MI RIFUGIO NELLE BRACCIA DI CHI MI STA VICINO…
LITIGO CON TUTTI E TUTTO QUANDO MI GIRANO LE PALLE.. ED OGGI è UN GIORNO DI QUELLI.. ODIO CHI MI INMPONE DELLE REGOLE.. MIO BABBO TRA TUTTI! LIBERTà.. NESSUNA OPPRESSIONE.. NESSUNA CATENA!
CORNIOLO…CELTICO…C ANE. . MAYA..TIGRE.. CINESE..
FIORENTINO AL 100%.. PATRIOTTICO.. E FONDAMENTALMENTE SINDACALISTA… LOTTO CONTRO CIò CHE NON MI VA GENIO…
QUESTO SONO IO… MILLE VERSONI DI ME!
PRENDERE O LASCIARE! NON DECIDO IO PER VOI!
GHERGA
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TrA MiTi E lEgGeNdE!

tra sigarette che finiscono, fumate tra la fretta del lavoro.. la fretta di scappare da un mondo che in fin dei conti è frivolo quanto un pacco di biscotti andati a male!
mi ritrovo a pensare, a progettare sgranocchiando qualche schifezza degna di un fiorentino vero (rimasti in pochi oramai)
mentre guardo la mia firenze.. immersa tra le pagine di una politica che la sta distruggendo.
mi leggo dentro me stesso.
mi guardo attorno a me..
mi giro…
mi vedo..
mi trovo.
mi sento semplicemente io.
raggrovigliato nella mia anima che cerca spazio.. raggrovigliato tra tutte quelle fantasie che tardano ad avverarsi..
ma sono qui..
sorridente..
che conto nel nuvole nel cielo.. che conto le persone che mi guardano negli occhi.,.. che conto i sorrisi della gente!
pochi… ma preziosi.
sento cio che è!
sento cio che vorrei!
2 mani.
10 dita.
una vita racchiusa in due mani.
sogni.
sorrido.
post strano.. senza senso.
ma è cosi..
tra la grafica.. un semplice volantinaggio.. un piatto cucinato.. un locale.. in cerca di un capo!
bhe.. che dire..
prendete un caffe offritelo a chiunque viene dopo di voi..
sorridete a tutti..
state bene con voi stessi, starete bene con gli altri. state bene con il mondo!
 
mi vedo io! mi vedo e so che esisto. e sono felice!
 
hastal luego bimbi!
 
gherga
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PeNsIeRi

PENSIERI CHE SCORRONO NELLA MIA MENTE…
MENTR CADE LA PIOGGIA SULLA CASE DI MADRID… OGGI E’ HALLOWEEN, OGGI SONO DISTANTE DA TUTTI I MIEI AMICI, DISTANTE DALLE PERSONE A CUI VOGLIO BENE.
A VOLTE LA TRISTEZZA AFFIORA IN ME.. NON SO PERCHE.. PERCHE FORSE AVEVO L’ABITUDINE DI STARE SEMPRE CON QUALCUNO, E INVECE ADESSO I MOMENTI I VUOTO CE NE SONO PARECCHI..
POI SENTIRE MIO FRATELLO CHE PIANGE PERCHE VEDE LA STANZA DOVE HO SEMPRE DORMITO DESOLATAMENTE VUOTA.. MI HA FATTO EFFETTO..
PERO QUESTE SONO LE CONSEGUENZE DI CHI DECIDE DI PARTIRE PER SEI MESI SENZA NESSUNO DA SOLO, CON UN BAAGLIO DI SPERANZE.
IERI SERA SONO UNSCITO.. E SONO STATO BENISSIMO… HO CERCATO DI PARLARE SAPGNOLO.. HO CDERCATO DI FARMI INTENDERE, MI SONO ALZATO ALLE 6 PER ACCOMPAGNARE UNA BIMBA ALLA METRO.. BHE QUESTO SONO SEMPLICEMENTE IO..
LE SFIDE FORTIFICANO GLI ESSERE UMANI, TUTTO CIO CHE SI RACCHIUDE DIETRO UNA DIFFICOLTA, E SOLO LA FELICITA DI AVERCELA FATTA..
ONO A MADRID, PER DIMOSTRARE A ME STESSO.. CHE IO SONO IN GRADO DI FARE TUTTO CIO CHE LE MIE FORZE MI CONSENTANO DI FARE..
SO CHE C’E QUALCUNO CHE MI STA GUARDANDO DA LASSU.. QUALCUNO CHE SORRIDE NEL VEDERMI FELICE.
EBBENE SI.. A VOLTE MI MANCA FIRENZE.. MA FONDAMENTALMENTE SONO FELICE.. HO CONOSCIUTO PERSONE FANTASTICHE.. IO GLI CHIAMO SEMPLICEMENTE ANGELI..
MADRID.. UN TRIONFO!!
6 MESI.. PER RENDERE AL MONDO INTERO UN FIORENTINO VERO. UN FIORENTINO CHE PUO DIRE DI ESSERE CRESCIUTO.
 
UN ABBRACCIO A TUTI VOI!!
 
GHERGA
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Io? BhE mE lA sOnO cAvAtA!

ECCOMI QUI!!! UN FIORENTINO A MADRID!!!!
SETTE GIORNI A DISPERARE.. SETTE GIORNI DA SOLO.. SETTE GIORNI A VAGABONADRE PENSANDO CHE FORSE ERA MEGLIO TORNARE A CASA…
MA HO RESISTITO.. COME I MIEI AMICI MI HANNO DETTO…E CE L’HO FATTA HO TROVATO CASA!!!!! CALLE DELICIAS!!! IERI SONO USCITO CON GENTE ITALIANA!!!
BHE SONO LO SPECCHIO DELLA FELICITA, SONO EMOZIONATO.. ADESO POSSO DIRE DI ESSERE FELICE..
SOTTO CON IL LAVORO… SCAMBI DI IDIOMA… CORSI DI SPAGNOLO, CAGÑE, TAPAS!!!
 
CE L’HO FATTA!!!! SONO A META DEL MIO CAMMINO!!!!
E VE LO ASSICURO LE SENSAZIONI CHE SI PROVANO SONO MERAVIGLIOSE!!!!
UN SALUTO A TUTTI I MIEI AMICI DI FIRENZE E PRATO!!!!!
VI ASPETTO PRESTO A MADRID…!!!!!
 
HASTAL LUEGO CIRILLI!!!!
 
GHERGA
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EcCoMi QuI!!! MaDrId AdEsSo E SoLo MiA!!!

ECCOMI QUI.. ADESSO MADRID E SOLO MIA.. LA VISIONE DEL MONDO.. NELLA MIA SOLITUDINE CAPIRO CHI SONO..
CERCO.. ME NELLE STRADE DI MADRID.. CERCO ME.. NEGLI ANNUNCI DELLE CASE.. CERCO ME.. MENTRE CERCO DI FARMI CAPIRE NEL MIO SPAGNOLO.. NON PROPRIO PERFETTO..
UN PASSO DOPO L’ALTRO… UNA VITA CHE PIAN PIANO PRENDE SENSO..
IN FIN DEI CONTI IO SONO
UN FIORENTINO A MADRID!
SE TUTTI FANNO TUTTO.. PERCHE IO NON POSSO CREARMI IL MIO MONDO PERFETTO.. NON PER CHI LO VEDE.. MA X ME..
NESSUNO E’ SOLO.. NEMMENO QUANDO.. GIRELLANDO QUA E LA.. INCESPICHI SU STRADE CHE NON CONOSCI, ALZI GLI OCCHI E NON RICONOSCI IL CIELO CHE TI HA SEMPRE COPERTO..
ADESSO SONO IO.,.. NEI MIE DUBBI NELLE MIE PAURE.. PRONTO A COSTRUIRE IL MONDO CHE VERRA!!!
 
MADRID E SOLO MIA!!!
FIRENZE E NEL MIO CUORE!
 FORZA GHERGA!!!!!
 
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TuTtO iL MonDO è InSiEmE a Me!!!!!

Scampoli di vita che se ne vanno tra le righe che scrivo in questo blog… tutto sembra diverso adesso… mentre preparo le valigie per il mio viaggio… cosa manca? magliette.. calzini… cosa mi serve per sei mesi fuori da casa, senza gli amici di sempre… senza la sicurezza di conosere tutto e tutti…
ma questa è vita, questo è rischio, questo è ciò che sono…
sono felice!!! sorrido!!! sono semplicemente me stesso!!!!!
6 mesi… forse più…
aspetto di conoscere me stesso… quanto imparerò dalle difficoltà che incontrerò!!!
 
io sono sempre qui con me!!
 
gherga
 
 
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MaDrId!!! ArRiVo…

Madrid è una prostituta.
Madrid si concede a tutti, si apre a chi vuole conoscerla senza alcun pudore rivelando anche agli sconosciuti le sue pieghe più nascoste.
Madrid non è una città.
Madrid è una persona, anzi, un personaggio: un personaggio di un film sopra le righe, un film di Almodóvar, per esempio. Un personaggio reale e surreale, drammatico e grottesco, comico e melodrammatico, ma mai banale. Mai.
Sempre variegata, dinamica, magmatica, poliedrica, perché assume le sembianze di ognuna e di tutte le persone che la vivono le ventiquattro ore del giorno incessantemente e senza sosta, manifestando la loro capacità di privarsi del sonno.

Non abbiate paura monoglotti! A Madrid non esiste alcun problema di comunicazione: non può esistere se si ha di fronte gente che vuole conoscerti, sapere chi sei, da dove arrivi, se ti trovi bene… gente che vuol fare amicizia con te, avere un amico con cui prendere un “vaso de tinto” e scambiare due chiacchiere in una lingua inesistente, una lingua personale tra te e lui. Tu andrai a dormire felice per essere riuscito a conversare in spagnolo, lui andrà a dormire felice per essere riuscito a conversare in italiano.
Paradossale. Così e Madrid. Ma non ci si può aspettare altro da una città che poco più di vent’anni fa era sotto il giogo di un regime totalitario e che d’un tratto, dalla sera alla mattina si è ritrovata a galvanizzare l’attenzione della gioventù europea. C’è chi ha reagito rinchiudendosi nelle sicure trincee dell’ Opus Dei, potentissimo in Spagna, ma c’è chi è sceso per strada, per le vie di Malasaña, il quartiere bohemienne che ospitava gli studenti di allora e di oggi, e vomitando la gioia di vivere che per anni era stata repressa, ha creato uno stile di vita.

Che Almodóvar, deus ex machina della movida anni ’80 ha saputo rappresentare nei suoi primi film, quelli più genuini, con i sui compagni di merenda… Alaska per esempio, cantante, attrice, presentatrice in quegli anni di un programma per bambini post-moderni che estasiati ascoltavano senza capire l’oroscopo del sesso.

Gli anni ottanta sono passati, Almodóvar ha vinto l’Oscar, e per le vie di Malasaña bazzica Manu Chao con i figli di quei ragazzi che rappresentarono la vera rivoluzione culturale di Madrid.
Ma la voglia di relazionarsi non è passata…

Non stupitevi allora se troverete orde di giovani che dalle sette del pomeriggio invadono le strade con i loro “botellones”: ritrovi di amici che, novelle massaie, portano da casa la busta della spesa con una bottiglia di rhum, una bottiglia di Coca Cola, ghiaccio, fettine di limone e bicchieri di plastica. Basta poco e la festa è pronta, col beneplacito di una polizia forse fin troppo tollerante.

L’alcool è un elemento essenziale per uno spagnolo, “salir de copas”

 
tratto da turisti per caso..
 
Questa è madrid!!!
gherga
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QuEsTa è La MiA Vita.. PrOgEtTi FuTuRi!!

Lasciamo o siamo lasciati? Allontaniamo o siamo allontanati? Noi che abbiamo deciso di trasferirci, di spostarci, di cambiare, lo facciamo perché vogliamo o perché costretti? Non lo so. Credo che siano entrambe le cose, sentirsi stretti, non vedere niente di interessante, guardare sempre oltre quello che si ha, non sapersi accontentare, credo che siano queste le cose che mi hanno portato a decidere di trasferirmi a Madrid.

Il trasferimento, perlomeno nella parte iniziale dello stesso, ha per tutti lo stesso sapore, ha delle fasi ben precise, la decisione, i saluti, l’addio, la partenza, il viaggio, l’arrivo, le novità, l’entusiasmo, gli ostacoli e la soddisfazione nel superarli, la solitudine, le nuove amicizie, il fidarsi, il non fidarsi, le paure, la nostalgia, la voglia di proseguire, di andare avanti, di guardare avanti.

Ma trasferirsi a Madrid è molto più facile che trasferirsi in qualsiasi altra capitale europea, la cultura, la gente, la città stessa, tutto t’invoglia a socializzare, a comunicare, a conoscere, a restare!

Quando si viaggia da turista, solitamente si hanno poco tempo e molte cose da fare, si fanno foto e già si pensa alle facce e le espressioni di chi le vedrà al ritorno, si considera il ritorno e molto spesso si parte per il ritorno. Quando si arriva in una città per rimanere la concezione stessa del tempo cambia, tutto sembra distante tanto nello spazio quanto nel tempo. S’incomincia, da capo, da soli, ancora una volta.

Mi ricordo che il giorno della mia partenza guardavo i volti dei miei amici, delle persone che salutavo e di quelle che scommettevano su un mio ritorno entro due mesi, mi ricordo l’espressione di mia madre, l’unica che aveva realmente capito che me ne stavo andando. Mi guardavo intorno.

In aereo ripensavo a tutte le persone che non avevo salutato, a quelle che avrei voluto vedere, e che non avevo visto, a quelle che avevo dimenticato e a quelle che non sarei mai riuscito a dimenticare. Mi guardavo indietro.

Arrivato a Madrid, arrivato in centro, fermo in mezzo alla folla, mi ricordo che istintivamente ho guardato in alto. Guardavo i palazzi altissimi, il cielo, un cielo diverso un cielo nuovo. Da lì a pochi giorni ho iniziato calare lentamente lo sguardo, per fare in modo che tutte quelle immagini nuove potessero entrare poco a poco nella mia mente e a quel punto ho iniziato a guardare avanti.

Forse era questo quello che mi mancava nella mia città, la possibilità di guardare avanti o la voglia di credere ancora che qualcosa di nuovo e di interessante si potesse trovare.

Da quando sono arrivato a Madrid la città mi ha accolto in modo totalmente naturale, come in un videogioco mi sono trovato ad affrontare la vita a livelli, prima la pratica, la lingua, le persone, poi il gioco vero, quello della vita che via via si faceva sempre più reale, concreto e passionale. Diventavo anch’io personaggio, protagonista e comparsa di un palcoscenico immenso.

Se da una parte in questo blog cerchiamo di fornire delle dritte su come vivere Madrid, su come fare per trasferirsi, su quali strade percorrere per raggiungere determinati obiettivi, allo stesso tempo cerchiamo di spiegare quanta vita ci sia in ogni errore, in ogni tentativo fallito, in ogni esperienza.

Concludo esortando chi sta pensando di partire, invitandolo a non nascondersi dietro troppe scuse, del mio percorso che mi ha portato fin qui, il passo più difficile che ho dovuto fare è stato il primo: decidere, tutto il resto è stato facile, naturale e indimenticabile.

 

TRATTO DA "ITALIANI A MADRID"

gherga

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